
Domenica 5 giugno 2022, torna la consueta giornata dedicata al Cisto Laurino, con una escursione lungo i sentieri dell’area naturale di Santa Brigida alla scoperta della fioritura di questo fiore raro, simbolo di questa area nata nel 1997 nel Comune di Pontassieve.
Pontassieve, 27 maggio 2022 - La partenza per tutti gli appassionati di trekking e natura è fissata alle ore 9,30 dal parcheggio del Santuario della Madonna del Sasso; l’itinerario si snoda dal Santuario della Madonna del Sasso fino a Poggio Ripaghera per far poi ritorno dopo circa 7 km al Santuario. La durata dell’escursione è di circa 4 ore.
Il programma della giornata continua nel pomeriggio con lo spettacolo musicale “Cantar per scherzo” del quartetto vocale rinascimentale PASSISPARSI ENSEMBLE, anticipato dai saluti del Vicensindaco e Assessore alle politiche ambientali Carlo Boni..
La conduzione dell’escursione e l’organizzazione della giornata sono state realizzate in collaborazione con le tre Associazioni che collaborano con il Comune nella gestione dell’ANPIL (Il Crinale, CAI e GEO).
Oltre a questa iniziativa si segnalano anche le escursioni organizzate da “I Sentieri di Arianna”, che daranno l’opportunità di scoprire la fioritura del Cisto da punti di vista diversi. “Burraie e fioriture” saranno al centro delle escursioni del 1° e 8 giugno. I venerdì 27 maggio, 3 e 10 giugno “Cisto by night” per scoprire la fioritura alla luce delle stelle mentre nei giorni di domenica 29 maggio e sabato 4 e 11 giugno escursioni lungo tutto l’anello delle burraie dell’ANPIL con tutta la fioritura. (Maggiori info: www.isentieridiarianna.it/calendario-escursioni). Altre occasioni di approfondire e conoscere questa particolare fioritura sono offerte dalla guida ambientale Paolo Dobrilla, contattabile al numero 338/1686427.
Approfondimento
Il cisto laurino di Santa Brigida (Cistus laurifolius L.) deve la sua notorietà non solo al fatto di costituire un’entità rara per la flora italiana, ma anche per le leggende che nel repertorio dell’alta Val di Sieci lo vedono come simbolo espressivo di devozione. La sua è quindi una storia in cui cultura e attività antropiche hanno avuto un ruolo saliente nel determinarne allo stesso tempo la popolarità e l’impoverimento genetico. La prima fase dello studio della popolazione del cisto laurino è stata eseguita nel 2008 dal Prof. Paolo Grossoni dell’Università di Firenze ed ha portato alla pubblicazione dell’opuscolo “Il cisto laurino di S. Brigida”. La seconda fase di studio, conclusasi nel 2011, ha avuto come punti focali la stima demografica, la comprensione e lo studio delle strategie (interventi di monitoraggio, di conservazione e di gestione) finalizzate alla conservazione della popolazione. Le analisi eseguite tendono a suffragare l’ipotesi che l’area di Santa Brigida abbia costituito, per il cisto laurino, una zona rifugio. Sono pertanto state indicate le tipologie di intervento che devono mirare a favorire il cisto laurino esistente riducendo la pressione della concorrenza, a introdurre il cisto laurino in ambienti ecologicamente equivalenti ai siti di crescita e, infine, a introdurre il cisto laurino anche in aree di colonizzazione appositamente allestite all’interno delle aree boscate limitrofe. Il Comune ha attivato da gennaio 2015 un progetto, che si estende su tre anni di attuazione, di interventi per la conservazione e l’ampliamento dell’areale di cisto laurino.