Data di scadenza Lunedì, 14 Marzo 2016
La Valdisieve, come la conosciamo, secondo Istat e Irpet non esiste più come sistema autonomo. Pontassieve negli ultimi anni si è caratterizzato come polo di una zona, centro di attrazione per i servizi all'impresa e l'istruzione.
PONTASSIEVE, AUTONOMA E NELLA CINTURA FIORENTINA
PRESENTATI I DATI 2016: SERVIZI E ISTRUZIONE AL TOP.
La Valdisieve, come la conosciamo, secondo Istat e Irpet non esiste più come sistema autonomo. All'interno dei 18 comuni della cintura fiorentina, Pontassieve negli ultimi anni si è caratterizzato come polo di una zona, centro di attrazione per i servizi all'impresa e l'istruzione, e proprio grazie a queste nuove caratteristiche ha resistito alla crisi meglio di altri (dalla presentazione ASEV).
Questo il dato di partenza dell’analisi presentata nell’incontro di ieri sera - 11 marzo 2016 - in sala del Consiglio Comunale e che ha aperto il ciclo di appuntamenti “Verso il nuovo assetto istituzionale”.
Pontassieve, secondo i due istituti di ricerca e statistica, fa parte oggi del sistema integrato fiorentino, composto dai 18 comuni della cintura metropolitana, e in questo senso sono orientati i propri flussi di lavoro. Se da un lato Pontassieve continua a guardare verso Firenze in termini di pendolarismo lavorativo, anche se in maniera più tenue che in passato, rimane comunque il fulcro per i servizi e l’economia dell’area, in molti settori della vita quotidiana, dalle attività produttive, all’istruzione (che ha avuto un vero e proprio boom) e alla presenze di studi professionali, come avvocati o architetti. Alto, rispetto ai comuni limitrofi, il numero di residenti laureati (10%, dato di zona più alto, secondo dopo Firenze).
Servizi che vengono erogati non soltanto ai residenti, ma ad una fascia ampia di cittadini della zona, che non risiede ufficialmente nel Comune di Pontassieve ma che ne vive i servizi. Negli ultimi dieci anni è, infatti, cambiato soprattutto il tipo di pendolarismo che è andato a bilanciarsi con quello in uscita. Un dato che fa emergere questa tendenza si registra negli spostamenti degli studenti. Il saldo pendolare sull'istruzione negli ultimi anni si è addirittura invertito, complice la grande crescita dell'Istituto Balducci e dell'istruzione privata (quest'ultima, supportata da una buona e diffusa base di reddito). A Pontassieve – non soltanto all’istituto superiore Balducci, una realtà in crescita che conta circa 1000 studenti l’anno che provengono da una aria più vasta che supera di gran lunga i confini – sono in molti gli studenti “fuori comune” che utilizzano i plessi scolastici fin dalle scuole materne. Un’incidenza alta che rappresenta un esempio di quanto Pontassieve sia sempre più polo attrattivo, un erogatore netto di servizi alla zona.
Altro dato che emerso è il rafforzamento del ruolo di Pontassieve come “polo” terziario della sua area: registra incrementi accentuati e controtendenti rispetto agli altri comuni della zona qui considerati, superando persino altre zone e il dato aggregato regionale, nel caso dei trasporti e magazzinaggio (+113,3%) e dell’istruzione (+35,4%). Settori come la meccanica e l'edilizia dimostrano di aver resistito bene alla crisi, complice una riqualificazione professionale di molte persone che hanno cercato lavoro a Pontassieve avendolo perso a Firenze. Tiene poi testa (con percentuali di crescita sempre ragguardevoli) a qualche processo di decentramento locale nei casi del commercio, del pararicettivo turistico (bar, ristoranti, ecc.), delle attività immobiliari, dell’importantissimo insieme delle attività libero-professionali e di servizio più orientato alle imprese, della pubblica amministrazione e della sanità ed assistenza. Importantissimo il ruolo giocato dai depositi bancari, registrati come in media più corposi che in altre zone e in grado quindi di fornire una maggiore elasticità finanziaria alla popolazione residente, o ad una parte di essa.
Molto buona la crescita del giovane settore agrituristico, sebbene necessiti ancora una stabilizzazione del risultato, da rivedere invece l'approccio alberghiero classico che ha vissuto l'effetto dei cali della domanda su Firenze, senza sapersi orientare al proprio territorio ed al turismo di qualità (il settore ricettivo tradizionale ha perso costantemente negli ultimi 10 anni, quello agrituristico ha continuato a crescere con linearità).
Dal punto di vista demografico si assiste invece ad un territorio ormai stabilizzato, con una popolazione invariata negli ultimi 10 anni, che vede come effetto positivo in termini lavorativi l'immigrazione più o meno recente, che comunque risulta in percentuali basse rispetto agli altri comuni della cintura fiorentina.
Preoccupante tuttavia la fuga dei giovani in età 19-29 anni verso la città (per lavoro) e verso i comuni limitrofi (dove si trasferiscono), causata probabilmente anche dall'alto livello dei prezzi di affitti e immobili, determinati come detto dalla forte base di reddito media della popolazione. Sebbene tale fuga sia parzialmente compensata dall'ingresso di giovani immigrati, il saldo rimane fortemente negativo e determina un elevato tasso di invecchiamento della popolazione, questo sarà sicuramente uno dei temi cruciali per le scelte dei prossimi anni.