
Un progetto della comunità Papa Giovanni XXIII per dare lavoro alle vittime della prostituzione
Pontassieve: nasce Anotherskin – laboratorio di pelletteria artigianale
Un progetto della comunità Papa Giovanni XXIII per dare lavoro alle vittime della prostituzione
A Pontassieve (Via Aretina, 36B – inaugurazione venerdì 7 febbraio), nasce un laboratorio di pelletteria artigianale, per dare lavoro alle donne vittime della prostituzione e che hanno scelto di abbandonare la strada. Un progetto nato quando, Alessandro Fiesoli e la moglie Claudia Mascherini, membri della Comunità Papa Giovanni XXIII, hanno iniziato ad accogliere nella propria casa famiglia le donne nigeriane sfruttate ai fini della prostituzione, si sono trovati di fronte ad un dilemma: l’unica alternativa possibile alla strada per queste ragazze sarebbe potuta essere solamente quella di un inserimento reale nel mondo del lavoro. Per loro si era rivelato quasi impossibile trovare aziende disposte ad assumerle, brevi esperienze contrattuali si scontravano con le difficoltà di regolarizzazione e con la paura.
Ma ad Alessandro e Claudia la situazione è cominciata a diventare stretta, mano a mano che l’accoglienza in casa proseguiva: «J.A. è arrivata da noi circa tre anni fa, all’età di vent'anni; per noi in breve tempo è diventata come una figlia. Io e mia moglie ci siamo resi conto che avrebbe potuto trovare qualche lavoro solamente come badante. Ma come genitore, non è questo quello che sogni per la tua bimba. Dunque ci siamo tirati su le maniche e abbiamo rispolverato le vecchie competenze di famiglia, e la Comunità Papa Giovanni XXIII ha iniziato ad appoggiare in tutto il desiderio di riscatto sociale che portavamo nel cuore».
I genitori di Alessandro gestivano, infatti, la pelletteria Il Portuccio nel paese, forte di 40 anni di esperienza. Ora la mamma di Alessandro, Marta, di 70 anni, insegna il mestiere alle ragazze. E poi sono arrivati i macchinari: una trancia, una scarnitrice, tre macchine da cucire, una timbratrice a caldo, una masticiatrice a rullo e una a spruzzo. Alcune sono state donate da aziende del territorio, altre sono state acquistate con i contributi arrivati per il progetto.
Ed è nata così Another Skin, il laboratorio di pelletteria che si prefigge di formare altre collaboratrici rendendo tutor le prime tre ragazze che sono state liberate, tramite il lavoro, dalla tratta.
«Disegniamo e produciamo pezzi artigianali unici oppure in piccole quantità, per rivendite del territorio e anche per grossi marchi nazionali. A breve sarà possibile acquistare le nostre borse dall’e-commerce del nostro sito” - spiega Alessandro Fiesoli.
La Cooperativa sociale il Pungiglione della Comunità Papa Giovanni XXIII si è fatta carico del progetto, in collaborazione con l'Accademia delle belle arti di Firenze e sostenuto anche attraverso i contributi dell'Unione Europea del progetto RIGHT WAY, Building integration pathways with victims of human trafficking, di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, di Fondazione Il Cuore si Scioglie e di Banca d'Italia.
l partenariato, coordinato dalla Comunità Papa Giovanni XXII, comprende diverse organizzazioni impegnate nell'accoglienza: Caritas di Vicenza, Trieste, Senigallia, Pescara, Associazione Farsi Prossimo di Faenza, Comunità Progetto Sud e ICMC Onlus.
Integrazioni
La COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII, fondata da Don Oreste Benzi, in 25 anni di attività di contrasto alla tratta ha liberato circa 5000 persone, operando attraverso Unità di strada in 12 Regioni. Considerando le persone aiutate anche attraverso la preziosa collaborazione con altri enti ed associazioni il numero di donne assistite in questi anni è salito almeno a 7000.