
Ad oggi nel territorio del Comune di Pontassieve sono ospitati 33 migranti, provenienti da diverse nazioni del mondo. Un protocollo per progetti di volontariato. La gestione emergenziale è stata integrata nei mesi grazie all’apporto di tanti cittadini
Accoglienza migranti a Pontassieve
Ad oggi 33 presenze e progetti strutturati
L’assessore Bencini: “Piccoli gruppi su più zone e strutture in allestimento, con priorità alle condizione della persona”
Ad oggi nel territorio del Comune di Pontassieve sono ospitati 33 migranti, provenienti da diverse nazioni del mondo, arrivati quasi tutti con gli sbarchi dell’estate appena conclusa. In particolare sono state accolte 10 persone nel capoluogo tramite il progetto nazionale SPRAR (due gruppi da 5), 15 persone nei pressi di Acone, due famiglie per un totale di 5 persone a Doccia, e da ieri una famiglia di 3 persone a Santa Brigida. Nell’ambito della gestione dell’emergenza sono inoltre in corso lavori di ristrutturazione su un immobile comunale, ad oggi abbandonato, nel capoluogo. Tale intervento - come del resto quello operato a Doccia per adibire i locali dell’ex seggio elettorale ad abitazione temporanea - viene svolto con la partecipazione economica del soggetto gestore dell’accoglienza individuato dalla Prefettura di Firenze. Il Comune di Pontassieve si è quindi inserito nella partita, gestita interamente dalla Prefettura, fornendo due strutture pubbliche da destinare all’accoglienza, strutture che versavano in stato di abbandono e bisognose di interventi sostanziali che è stato possibile svolgere solo grazie al contributo del soggetto gestore. Strutture che al termine del progetto rimarranno, sostanzialmente rinnovate, a disposizione dell’Amministrazione.
La gestione emergenziale (diversa e meno strutturata di quella del progetto SPRAR) è stata integrata nei mesi grazie all’apporto di tanti cittadini che, come nel caso virtuoso di Doccia, si sono da subito adoperati per coinvolgere le persone nella vita della comunità. L’Amministrazione Comunale si è attivata per inserire gli ospiti in progetti di volontariato sul territorio, e proprio in questi giorni un protocollo di intesa fra Comune e associazioni è alla firma delle tante realtà associative che hanno dato la propria disponibilità nel caso in cui una delle persone accolte volesse dedicare parte del suo tempo al volontariato (o per formalizzare rapporti già esistenti tra gli ospiti e alcune realtà del territorio).
“Le disponibilità di privati cittadini ed il nostro contributo con le due strutture comunali hanno fatto sì che potessimo rispondere in maniera solidale all’emergenza, secondo il modello toscano di accoglienza diffusa - spiega Jacopo Bencini, assessore alla Solidarietà Internazionale - Ad oggi possiamo dirci soddisfatti, non soltanto in termini di numeri, ma per l’aver preteso e mantenuto un alto livello di rispetto della persona umana, a nostro avviso condizione imprescindibile dell’accoglienza. In questo senso stiamo costruendo, con le associazioni del territorio, percorsi di volontariato studiati per favorire un inserimento vero che non si limiti al singolo evento pubblicitario, ma valorizzi bensì le capacità degli ospiti, persone in fuga da traumi e quindi spesso molto fragili”.