Data di scadenza Domenica, 14 Settembre 2014
In concomitanza dell’evento “Foodstock”, Geo espone un centinaio di fotografie inerenti il cibo sulle strade, nelle cucine e nei mercati visitati negli ultimi trent’anni nei paesi dell’Africa, Australia, Asia e America del
“Il cibo nel mondo”
In mostra al museo GEO in occasione di Foodstock 2014
Oltre 100 scatti del maestro Eugenio Bruschi GEO per raccontare il cibo nel mondo
Con la mostra “Il cibo nel mondo” che si terrà il 13 e 14 settembre al Museo “Geo” Piazza Vittorio Emanuele II, Pontassieve in concomitanza dell’evento “Foodstock”, Geo espone un centinaio di fotografie inerenti il cibo sulle strade, nelle cucine e nei mercati visitati negli ultimi trent’anni nei paesi dell’Africa, Australia, Asia e America del Sud. Nel suo viaggiare per il mondo Geo ha colto la meraviglia di luoghi straordinari, ha incontrato popolazioni delle più svariate etnie legate a tradizioni secolari, ha raggiunto remoti villaggi rurali dagli ecosistemi ancora intatti. Spinto dalla curiosità e da un entusiasmo inesauribile, l’appassionato viaggiatore e fotografo ha fermato nella memoria paesaggi, persone e cose calandosi nel tessuto dei territori esplorati, documentando e condividendo con gli abitanti del luogo momenti di quotidianità anche in tempi, gli anni ottanta, in cui alcune regioni erano chiuse al turismo. Le immagini scelte evidenziano il portato culturale del cibo nelle dimensioni della religiosità, della convivialità e dell’identità all’interno delle grandi tradizioni appartenenti ai popoli di questi paesi.
Si tratta di autentici documenti, testimonianze “storiche” di consuetudini e costumi, in certi casi espressioni dello stato di drammatica povertà in cui versavano alcune realtà, in altri rappresentazioni della saggezza alimentare delle popolazioni nelle rispettive culture.
Attraverso il valore comunicativo del cibo ancora una volta Geo stabilisce un “contatto” che supera ogni differenza linguistica, religiosa e culturale. In Libia, all’inizio dell’attraversamento del Sahara, nella vastità e nel silenzio del deserto condivide il rito del thé, nello Yemen assaggia il paté di cavallette e sulla spiaggia del Mar Rosso dove le petroliere puliscono le stive, pranza all’ombra delle palme cibandosi di pesce arrostito avvolto in carta di giornale. Assiste al macello delle carni e gusta la delizia dei datteri. In Botswana poco dopo l’alba fa colazione nella savana, in Marocco si sofferma ai mercati del pesce. Partecipa alle grandi feste del raccolto nella Cina comunista, fotografa cibo di ogni genere esposto sulle bancarelle di Canton e riprende gli abitanti di Pechino che si fermano a mangiare per le strade ai piedi delle loro biciclette. In India fa risaltare i variegati colori delle spezie collocate in piatti e vasellame, in Tibet gli utensili di cucina. Gusta il caffè sull’ Himalaya a cinquemila metri di altitudine e le grigliate di carne in Argentina, nel Benin in tempi più recenti fotografa le ceste di frutta allineate lungo la strada che conduce nel Burkina Faso ed ancora si sposta nel Guatemala ad ammirare i mercati coloratissimi ricchi di ortaggi di ogni specie.
Attraverso la propria osservazione, Geo ci offre la visione del cibo in una dimensione umana, basilare ed universale, simbolo di aggregazione ed esperienza culturale, veicolo di occasioni di incontro e di relazione. Quale espressione dell’identità di una comunità e di un territorio, il cibo conserva dunque il tratto di unicità, essenza di quella convivialità che definisce e distingue la condizione umana.
Per informazioni
Comune di Pontassieve, dipartimento cultura
tel. 055/8360344 – 055/8360346
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