Memorie Migranti

"Lo sguardo più vero di oggi
può appartenere solo alla
duplice visione del migrante"

Salman Rushdie


Il progetto “Memorie Migranti” nasce dalla volontà di avvicinarsi alla tematica dell’immigrazione dando voce a persone che hanno vissuto questo tipo di esperienza in un tempo abbastanza lontano da avere avuto la possibilità di rielaborarla ed abbastanza vicino da mantenerne ancora inalterate le sensazioni, attraverso la realizzazione di un video curato dal Centro Interculturale e dal Centro di Documentazione Audiovisiva del Comune di Pontassieve.

In una prima fase sono state contattate persone immigrate nel nostro paese ed emigranti italiani all’estero rientrati in Italia: quasi tutti hanno accettato di raccontarsi davanti alla telecamera affrontando nuovamente le emozioni vissute, con la propria voce, i propri momenti di silenzio, il proprio volto.

Rivolgendosi all’occhio della telecamera gli intervistati hanno raccontato e scelto cosa raccontare avendo davanti a sé la nuova comunità in cui vivono. Inter-viste, incroci di sguardi, fotografati utilizzando la macchina da presa….

Nel raccontarsi le persone intervistate hanno attinto ad una particolare tipologia di memoria, non solo serbatoio di avvenimenti del passato, ma racconto del presente, che accade nel momento in cui la persona parla. Dai racconti sono emersi immagini, odori, sapori, che avevano caratterizzato una fase della vita e che in momenti inaspettati si erano riaffacciati alla memoria.

La narrazione ha acquisito così una forza visiva: è stato portato nel presente qualcosa che faceva parte dell’esperienza già vissuta, il passato è stato recuperato e reso nuovamente vivo.

La narrazione, che segue un unico filo conduttore, è stata stimolata tramite interviste non strutturate, offrendo alla riflessione, che avveniva nel momento del racconto, solo alcuni input legati alla cronologia di vita della persona: infanzia, adolescenza, età adulta…: sono così emerse liberamente alcune costanti, una sorta di traccia di identità comune.Quale che fosse la ragione per cui avessero deciso di spostarsi, le persone intervistate hanno infatti sperimentato alcuni territori dell’animo altrimenti spesso inesplorati: nel parlare di sé tutti hanno riportato l’importanza di aver vissuto momenti di rottura con riferimenti culturali, linguistici, territoriali certi, che li hanno portati ad un arricchimento ed alla capacità di saper guardare oltre l’orizzonte.

La capacità di guardare oltre riferimenti culturali certi, la capacità di autoanalisi e di approfondimento contribuiscono a promuovere trasformazioni anche nell’ambiente culturale entro cui ci si inserisce. Incontrando la comunità di accoglienza, rapportandosi quotidianamente con gli altri, chi ha vissuto l’esperienza della migrazione contribuisce all’evoluzione del luogo di immigrazione e alla costruzione di una società più aperta all’incontro.

Mi dice la mia casa: "Non abbandonarmi, il tuo passato è qui" Mi dice la mia strada: "Vieni, seguimi, sono il tuo futuro" E Io dico alla mia casa e alla mia strada: "C’è un andare nel mio restare, E un restare nel mio andare…” Kahlil Gibran.

Si ringraziano per la partecipazione:

Mehran Falsafi, Iran Laurent Epeme, Camerun Caterina Martucci, Italia Milad Issa, Egitto Maria Biondo, Italia Artan Bushi, Albania Sandra Garcia Leal, Brasile Suella Balla, Albania Ba Bocar, Senegal Marcello Giani, Cile Liliana Chila, Romania Mariana Onitiu , Romania Gabriela Cotoc, Romania Natalia Matticchio, Croazia Kaoutar Ben Hijji, Marocco Aicha Gassame, Marocco Fatima Beh Hijji, Marocco Monica Zavattaro, Italia Danmei Zheng, Cina Yana Kastova Kirilova, Bulgaria

Memorie Migranti è stato prodotto dalla Comunità Montana e dai Comuni della Montagna Fiorentina con il contributo della Regione Toscana, nell'ambito del progetto "Una Rete per la Cultura Contemporanea nel Levante fiorentino" 2006.

 

Per informazioni:

 Centro Interculturale Comune di Pontassieve, tel 055 8360304